
Le prossime versioni di GNOME richiederanno systemd per funzionalità chiave della sessione, rendendo più difficile per le distribuzioni GNU/Linux non basate su systemd stare al passo senza l’applicazione di importanti modifiche.
Il rapporto tra GNOME e systemd
Il rapporto tra GNOME e systemd è stato oggetto di dibattito tra utenti e distribuzioni GNU/Linux per anni. Sebbene l’ambiente desktop non abbia mai ufficialmente richiesto systemd per le sue funzionalità principali, molti dei suoi componenti si sono appoggiati pesantemente sull’ecosistema di systemd, in particolare su logind, il suo servizio di gestione delle sessioni.
Ora, GNOME sta compiendo ulteriori passi per approfondire la sua integrazione con systemd, una mossa che renderà l’esecuzione dell’ambiente desktop su sistemi con init
alternativi significativamente più difficile.
La situazione attuale
Per essere chiari, GNOME non è stato completamente agnostico rispetto a systemd per un po’ di tempo. Dal 2015, si è basato su logind per la gestione delle sessioni e dei posti di lavoro, abbandonando il supporto per il più vecchio ConsoleKit. Tuttavia, logind non deve necessariamente funzionare sotto systemd: progetti come elogind hanno permesso a GNOME di funzionare su sistemi che utilizzano OpenRC, runit o l’init di BSD.
Tuttavia, questa compatibilità è sempre stata piuttosto precaria. La maggior parte degli sviluppatori di GNOME si concentra su configurazioni basate su systemd, e l’infrastruttura di test automatizzati del progetto non verifica configurazioni non basate su systemd. Di conseguenza, il mantenimento del supporto per init alternativi è stato in gran parte affidato ai distributori a valle, spesso attraverso modifiche e soluzioni alternative.
Cosa sta cambiando ora?
Stanno arrivando 2 importanti cambiamenti che rafforzeranno la dipendenza di GNOME da systemd:
- GDM adotta systemd-userdb: il gestore di accesso grafico di GNOME (GDM) sta introducendo una dipendenza da systemd-userdb, un sistema di gestione dinamica degli account utente. Questo cambiamento aiuta a modernizzare la gestione da parte di GDM delle sessioni multi-posto e di accesso remoto, sostituendo ciò che gli sviluppatori descrivono come “comportamenti legacy e veri e propri trucchi”.
Sebbene esista una soluzione temporanea per i sistemi senza userdb (che utilizza account di benvenuto statici come “gdm-greeter-1”, “gdm-greeter-2”, ecc.), questa è solo una soluzione provvisoria. - Gnome-session abbandona il suo gestore di servizi integrato: dalla versione 3.34 di GNOME, il gestore delle sessioni ha utilizzato systemd per avviare e monitorare i servizi utente, ricorrendo a un gestore di servizi interno solo quando systemd non è disponibile.
Tuttavia, questo sistema di riserva sta ora venendo rimosso. Originariamente scritto per GNOME 2.24, il vecchio gestore di servizi è considerato obsoleto, scarsamente mantenuto e un ostacolo a nuove funzionalità come il salvataggio e il ripristino delle sessioni.
Cosa significa questo per le distribuzioni GNU/Linux non basate su systemd?
In breve, nulla di buono. Una cosa è certa: questa mossa da parte di GNOME è destinata a scatenare un acceso dibattito e a frustrare sia gli sviluppatori che gli utenti di distribuzioni GNU/Linux senza systemd (Void, Slackware, Alpine, Chimera, Devuan, ecc.).
Sebbene il cammino in avanti non sia impossibile, è certamente più complicato. Alla luce di questo, il team di GNOME suggerisce alcune opzioni:
- Implementare sostituzioni per systemd-userdb: progetti come elogind hanno già colmato lacune simili per logind; uno sforzo simile potrebbe essere necessario per userdb.
- Mantenere modifiche per versioni più vecchie di GNOME: GNOME 48 continuerà a ricevere aggiornamenti fino al rilascio di GNOME 50, dando ai manutentori a valle il tempo di adattarsi.
Tuttavia, la direzione è chiara: GNOME si sta muovendo verso una maggiore integrazione con systemd, e sebbene le configurazioni alternative non scompariranno da un giorno all’altro, richiederanno maggiori sforzi per rimanere funzionali.
Per ora, gli utenti non basati su systemd hanno ancora un po’ di margine, ma con l’avvicinarsi di GNOME 50 (previsto per marzo-aprile 2026), la pressione ad adottare systemd o investire in implementazioni alternative aumenterà. Oppure, naturalmente, si può sempre passare a un ambiente desktop diverso.
Per tutti i dettagli, è possibile leggere l’articolo sul blog ufficiale.
Fonte: https://blogs.gnome.org/adrianvovk/2025/06/10/gnome-systemd-dependencies/
Fonte: https://linuxiac.com/gnome-49-will-require-deeper-systemd-integration/
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