
Negli ultimi mesi, la comunità del kernel Linux è stata coinvolta in un acceso dibattito riguardo all’integrazione del linguaggio Rust nel progetto. Nonostante i tentativi di Linus Torvalds di placare gli animi, le tensioni sono rimaste, soprattutto dopo l’emergere di una disputa legata al riconoscimento della paternità di alcune modifiche al sottosistema DRM (Direct Rendering Manager), che consentono di scrivere driver grafici in Rust.
Al centro della controversia si trovano 2 figure chiave: Lina Asahi, nota per il suo lavoro sul driver drm-asahi per le GPU Apple AGX, e Danilo Krummrich, responsabile del driver Nouveau per schede NVIDIA.
La polemica è nata quando Danilo Krummrich ha presentato una serie di patch (modifiche al codice sorgente) basate su codice precedentemente sviluppato da Lina Asahi. Nel suo annuncio, Danilo ha riconosciuto il contributo di Lina definendola “co-sviluppatrice”, ma attribuendo a sé stesso la paternità principale delle nuove modifiche.
Lina ha contestato questa decisione, sostenendo che la maggior parte del codice fosse suo e che il suo ruolo fosse stato ingiustamente ridimensionato. Ad esempio, nel file drm/drv.rs, su 321 righe totali, ben 280 erano state scritte da lei, mentre le restanti modifiche consistevano principalmente in commenti o aggiunte minori, senza una riscrittura sostanziale. Secondo le convenzioni del kernel Linux, l’autore originale dovrebbe mantenere la paternità del codice a meno che non venga completamente rielaborato.
Danilo ha replicato spiegando di aver riorganizzato il codice, suddividendolo in più file e apportando modifiche strutturali. Ha inoltre affermato che Lina gli aveva dato esplicito permesso di utilizzare il suo lavoro, anche se non era stato discusso come gestire l’attribuzione. Si è detto disponibile a correggere la paternità dei patch su richiesta specifica di Lina.
Lina ha ritenuto insufficiente la proposta di Danilo, sostenendo che autorizzare l’uso del codice non significasse rinunciare al riconoscimento. La situazione è degenerata quando Lina ha accusato Danilo di appropriarsi indebitamente del merito del suo lavoro, arrivando a rimuovere completamente la sua attribuzione dai patch e rilasciando il codice sotto licenza CC-0 (pubblico dominio), rinunciando così a ogni diritto.
Di fronte al conflitto in corso, Dave Airlie, responsabile del sottosistema DRM, è intervenuto per risolvere la situazione. Ha dichiarato che la paternità originale di Lina sarebbe stata riconosciuta in tutte le patch contenenti parti del suo codice, evitando così di alimentare ulteriormente la polemica. A questo punto, Lina, dopo aver analizzato le modifiche proposte da Danilo, ha fatto notare che più del 50% del nuovo codice derivava direttamente dalle sue patch precedenti la manipolazione di Danilo. Escludendo i commenti, ha calcolato che il suo contributo rappresentava almeno il 75% del totale. Di conseguenza, ha richiesto di essere indicata come autrice principale delle patch dalla numero 3 alla numero 7, a meno che i responsabili non avessero deciso di rimuovere del tutto il suo nome.
Questa disputa non è un caso isolato. Già a fine marzo, Lina aveva annunciato una pausa indefinita dallo sviluppo del driver Asahi, citando un ambiente insicuro. A febbraio, Héctor Martín, leader del progetto Asahi Linux, aveva abbandonato il mantenimento della piattaforma ARM/Apple nel kernel, denunciando un clima ostile verso l’integrazione di Rust.
Alcuni membri della comunità hanno avanzato l’ipotesi che Lina Asahi possa essere un’identità virtuale creata e gestita da Héctor Martín, noto anche come “marcan”. Sebbene non esistano prove concrete a supporto di questa teoria, alcuni dettagli hanno alimentato le speculazioni. Tra questi, l’uso da parte di Lina di un avatar animato anziché di una foto reale ha portato a dubbi sull’autenticità della sua identità. Inoltre, alcune competenze tecniche e contributi specifici di Lina al kernel Linux sembrano coincidere con il lavoro e lo stile distintivo di Héctor Martín. Ad esempio, le patch presentate da Lina presentano un focus su ottimizzazioni per hardware Apple, un ambito in cui “marcan” è altamente specializzato. Questi elementi hanno suscitato un dibattito nella comunità sulla trasparenza e l’attribuzione del merito nei progetti open source. Tuttavia, l’assenza di ulteriori riscontri lascia questa teoria nell’ambito delle speculazioni non confermate.
Il caso solleva questioni fondamentali per lo sviluppo open source, tra cui il riconoscimento del lavoro individuale, i conflitti nella comunità e le sfide legate all’adozione di nuove tecnologie come Rust nel kernel Linux. Mentre il progetto continua a evolversi, dibattiti come questo ricordano che, oltre al codice, contano anche la fiducia e il rispetto tra sviluppatori.
Fonte: https://lore.kernel.org/rust-for-linux/20250325235522.3992-1-dakr@kernel.org/t/#m375ef2c0be26c26f6f9e5ad1cb6894b8b9158137
Fonte: https://www.reddit.com/r/linux/comments/1jvfonn/asahi_lina_argues_with_kernel_dev_over_code/
Fonte: https://blog.desdelinux.net/controversia-en-torno-a-la-autoria-del-codigo-rust-para-drm-en-el-kernel-linux/
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