Darl McBride è deceduto 1 mese e mezzo fa, ma nel mondo di GNU/Linux sembra che nessuno se ne sia accorto. Questa indifferenza è sorprendente, considerando che McBride ha dominato la copertura delle notizie su Linux dal 2003 al 2007. Le sue azioni, inizialmente spaventose per la comunità open source, hanno avuto un impatto significativo e controverso. La sua morte, avvenuta il 16 settembre 2024, è stata riportata solo recentemente da Techrights il 31 ottobre, evidenziando come la sua figura sia ormai dimenticata.
Chi Era Darl McBride?
Darl McBride è stato CEO della SCO Group, un’azienda con sede nello Utah, famosa per aver tentato di mettere fine a Linux attraverso una serie di battaglie legali contro giganti come IBM, Daimler Chrysler e Novell. McBride sosteneva che Linux contenesse codice rubato dalle versioni proprietarie di Unix della SCO. Queste affermazioni hanno generato un acceso dibattito legale e pubblico, portando a una serie di cause che hanno segnato la storia del software open source. La sua storia è legata a doppio filo con la causa di cui tanto abbiamo raccontato in passato e di cui abbiamo, nel marzo 2023, pubblicato una retrospettiva.
Le Cause Legali contro Linux
Nel 2003, sotto la guida di McBride, la SCO intentò una causa contro IBM, accusandola di violazione di contratto e copyright riguardanti il codice Unix. Questo caso ha avuto ripercussioni enormi nel settore informatico, alimentando timori e incertezze riguardo alla legalità dell’uso di Linux. McBride divenne rapidamente una figura controversa, guadagnandosi il titolo di “uomo più odiato dell’industriaâ€, come osservato da Ty Mattingly, ex vicepresidente esecutivo di Novell.
SCO chiedeva inizialmente 1 miliardo di dollari, poi 5, in una causa infinita che alla fine aveva finito per provare a coinvolgere anche gli utenti Linux, per mezzo di “tasse†da pagare per l’uso del sistema. Insomma, un disastro, che guidato da McBride non aveva certamente contribuito alla sua reputazione. Pare infatti che lo stesso ricevette minacce di morte.
Durante quel periodo turbolento, molti si affidarono a Groklaw, un blog dedicato a seguire gli sviluppi legali tra Linux e SCO. Io ero tra quelli. La preoccupazione che generava nel mondo Linux questa controversia legale era palpabile e sicuramente tutti quelli della mia età o comunque non più giovanissimi si ricorderanno di quegli anni in cui sembrava che ci stesse crollando il mondo addosso!
Ad andarsene infatti è una persona che ha seriamente messo (o pensato di mettere) a rischio l’esistenza di Linux, in quel caso specifico IBM Linux, con una lunga causa risoltasi in assolutamente nulla, se non nel fallimento ed uscita di scena della stessa azienda promotrice, la SCO.
L’Impatto sulla Comunità Open Source
Le azioni legali della SCO hanno creato un clima di paura attorno a Linux e al software open source. Molti sviluppatori e aziende temevano ritorsioni legali e si sono trovati costretti a rivedere le proprie strategie. Tuttavia, le minacce della SCO si sono rivelate infondate: quando alcuni ricercatori Linux hanno esaminato il codice contestato da McBride, hanno scoperto che si trattava in realtà di codice BSD (Berkeley Software Distribution), coperto da una licenza permissiva che consentiva il suo utilizzo sia in ambienti proprietari sia in quelli open source.
La Rivelazione del Codice
Quando la SCO rivelò alcuni frammenti di codice che sosteneva fossero copie del suo codice Unix proprietario, i ricercatori Linux si misero subito al lavoro per analizzarli. Scoprirono rapidamente che il codice contestato era in realtà sotto licenza BSD, il che significava che SCO poteva utilizzarlo liberamente nella sua piattaforma proprietaria e che Linux poteva farne uso sotto la propria licenza GPL (General Public License).
Nonostante questa scoperta cruciale, la SCO continuò a perseguire le sue pretese legali per diversi anni. Solo nel 2010 Novell riuscì a ottenere una sentenza favorevole da parte del tribunale, stabilendo che quando aveva venduto il codice Unix alla SCO aveva mantenuto i diritti d’autore. Questo significava che la SCO non aveva più alcun diritto legale nella questione.
La Fine della Battaglia Legale
Anche dopo la sentenza del 2010, la battaglia legale non si concluse immediatamente. Nel 2017, molto tempo dopo l’uscita di McBride dalla SCO e dopo che l’azienda aveva praticamente cessato di esistere come entità operativa, il caso fu brevemente riaperto prima di essere nuovamente respinto.
La Vita Dopo la SCO
Dopo aver lasciato la SCO, McBride acquisì alcuni software durante una vendita per bancarotta e fondò un’azienda chiamata Shout, specializzata in piattaforme di coinvolgimento digitale. Nel 2021 assunse il ruolo di direttore operativo presso VirnetX, un’azienda giapponese specializzata in comunicazioni digitali sicure. Secondo il suo necrologio, McBride è morto a causa della SLA (sclerosi laterale amiotrofica) all’età di 64 anni.
Riflessioni Finali
La morte di Darl McBride segna la fine di un’era controversa nel panorama del software open source. Nonostante il suo passato tumultuoso e le sue azioni che hanno cercato di ostacolare lo sviluppo di Linux, è importante ricordare l’impatto che ha avuto nel definire i confini legali del software libero. La sua figura rimarrà nella memoria storica come un simbolo delle sfide affrontate dalla comunità GNU/Linux nella lotta per l’affermazione del software libero contro le pressioni delle corporazioni tradizionali.
Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Darl_McBride
Fonte: https://irreal.org/blog/?p=12562
Fonte: https://www.wired.com/2004/07/linux-7/
Fonte: https://fossforce.com/2024/11/once-linuxs-biggest-enemy-darl-mcbride-dies-and-nobody-notices/
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