
Arch Linux, una delle distribuzioni GNU/Linux più apprezzate per la sua filosofia KISS (Keep It Simple, Stupid) e l’approccio “rolling release“, ha recentemente annunciato un cambiamento significativo nei suoi repository software: Redis, celebre archivio dati in memoria, sarà sostituita da Valkey, una nuova soluzione open source ad alte prestazioni. Questo passaggio riflette una tendenza ormai consolidata nel mondo GNU/Linux, in risposta ai recenti cambi di licenza di Redis.
Redis, acronimo di Remote Dictionary Server, è un archivio dati NoSQL in memoria, estremamente veloce, utilizzato principalmente per caching, gestione di code e come database chiave/valore. Lanciata nel 2009 da Salvatore Sanfilippo, Redis si è rapidamente affermata come uno degli strumenti più affidabili e performanti per la gestione di dati temporanei e ad alta velocità, grazie anche alla sua architettura semplice e all’ampio supporto di linguaggi di programmazione.
Per anni Redis è stata distribuita con licenza BSD a 3 clausole, una delle licenze software più permissive, che ha favorito una vasta adozione sia in ambito open source che commerciale. Tuttavia, nel marzo 2024, Redis Inc. ha deciso di abbandonare la licenza BSD, adottando un modello duale: Redis Source Available License (RSALv2) e Server Side Public License (SSPLv1). Queste licenze, pur permettendo l’uso gratuito per molti scenari, impongono restrizioni significative, soprattutto per i grandi fornitori di servizi cloud, che non possono più offrire Redis come servizio senza accordi specifici con l’azienda.
Questa decisione ha suscitato forti reazioni nella comunità open source, perché di fatto Redis ha perso lo status di software libero secondo la definizione della Free Software Foundation e dell’Open Source Initiative. In risposta, alcuni dei principali attori del settore tecnologico, tra cui Amazon, Google e Oracle, hanno dato vita a Valkey, un fork (copia di un progetto software esistente che viene modificata e sviluppata indipendentemente dall’originale) di Redis completamente open source e distribuito nuovamente sotto licenza BSD, garantendo così la continuità dello sviluppo comunitario e l’assenza di restrizioni proprietarie. Inoltre, la Linux Foundation ha annunciato il supporto alla community di Valkey, replicando quanto fatto in precedenza con OpenTOFU, fork di Terraform.
Valkey è un archivio dati in memoria compatibile con Redis, progettato per essere un sostituto diretto e trasparente. La licenza BSD garantisce la massima libertà d’uso, modifica e distribuzione, sia in ambito personale che commerciale. Valkey è multi-piattaforma: è disponibile per GNU/Linux, macOS e Windows, oltre a essere facilmente integrabile in ambienti cloud e containerizzati.
Il progetto Valkey è nato nel 2024, ma ha già visto diversi rilasci stabili: la versione più recente, la 8.1, è stata pubblicata 2 settimane fa rispetto alla data di questo articolo. La versione precedente stabile era la 8.0, che ha introdotto importanti miglioramenti in termini di prestazioni, efficienza della memoria e nuove funzionalità per la replica e la migrazione degli slot.
Valkey 8.1 ha consolidato il lavoro svolto con la 8.0, introducendo ulteriori ottimizzazioni delle prestazioni, una gestione ancora più efficiente delle risorse e una maggiore affidabilità nelle operazioni di replica. Tra le novità più rilevanti:
- Supporto migliorato per l’I/O multi-thread, che consente di gestire carichi di lavoro molto elevati mantenendo tempi di risposta inferiori al millisecondo anche sotto stress.
- Ottimizzazione della struttura dati principale, con una riscrittura del dizionario interno per ridurre il consumo di memoria.
- Nuovi strumenti di monitoraggio delle prestazioni e della gestione delle risorse, utili per chi gestisce sistemi distribuiti o cluster di grandi dimensioni.
- Miglioramenti nella replica dei dati e nella gestione delle migrazioni di slot, fondamentali per la scalabilità orizzontale.
Perché Arch Linux passa da Redis a Valkey
La decisione di Arch Linux di sostituire Redis con Valkey nasce principalmente da motivazioni legate alla licenza. Redis, non essendo più considerata software libero, non rispetta i principi fondanti della distribuzione. Valkey, invece, rappresenta un ritorno ai valori dell’open source, garantendo trasparenza, collaborazione e assenza di vincoli per utenti e sviluppatrici.
A partire dal 17 aprile 2025, il pacchetto “redis” entrerà in un periodo di transizione di 2 settimane: durante questo intervallo, le utenti potranno ancora installare e aggiornare Redis dai repository software ufficiali, avendo così il tempo necessario per testare Valkey e migrare eventuali installazioni esistenti. Al termine di questo periodo, Redis sarà deprecata e spostata nell’Arch User Repository (AUR), cessando di ricevere aggiornamenti ufficiali.
Cosa devono fare le utenti Arch Linux
Le utenti sono invitate a migrare quanto prima le proprie configurazioni e i carichi di lavoro da Redis a Valkey. Fortunatamente, la compatibilità tra i 2 progetti è molto elevata: la maggior parte dei comandi di Redis è supportata nativamente da Valkey e anche i backup creati con Redis possono essere importati senza particolari difficoltà.
Ecco alcuni passaggi consigliati per una migrazione senza problemi:
- Installare Valkey dal repository software ufficiale.
- Testare le applicazioni esistenti con Valkey, verificando la compatibilità dei comandi e delle librerie client.
- Migrare i dati esportando i backup da Redis e importandoli in Valkey.
- Aggiornare eventuali script di avvio e configurazione per puntare a Valkey invece che a Redis.
- Monitorare le prestazioni e il comportamento delle applicazioni dopo la migrazione.
Implicazioni per l’ecosistema open source
Il caso Redis-Valkey rappresenta un esempio emblematico di come le scelte di licenza possano influenzare profondamente l’adozione e la visibilità di un progetto. Redis, dopo anni di dominio incontrastato, rischia di perdere la sua posizione di riferimento a favore di Valkey, che sta rapidamente diventando la soluzione di default per le principali distribuzioni GNU/Linux e per moltissime realtà aziendali e comunitarie.
La forza dell’open source risiede proprio nella sua capacità di adattarsi e reagire: quando un progetto abbandona i principi di apertura e collaborazione, la comunità è in grado di creare alternative valide, garantendo continuità e innovazione. Valkey ne è la dimostrazione più recente, sostenuta da una comunità ampia e da importanti realtà del settore tecnologico.
Per chi sviluppa e gestisce infrastrutture su GNU/Linux, l’adozione di Valkey rappresenta una scelta sicura, moderna e allineata ai valori del software libero, con il vantaggio di poter contare su una compatibilità quasi totale e su un’evoluzione tecnologica rapida e condivisa.
Fonte: https://archlinux.org/news/valkey-to-replace-redis-in-the-extra-repository/
Fonte: https://www.phoronix.com/news/Arch-Linux-Going-Valkey
Fonte: https://linuxiac.com/arch-says-goodbye-to-redis-adopts-valkey/
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