Incus è un potente gestore di contenitori di sistema e macchine virtuali sviluppato dalla stessa squadra che ha creato LXD, sotto l’ombrello della comunità Linux Containers. LXD è un gestore moderno, sicuro e potente di contenitori di sistema e macchine virtuali, ma il suo sviluppo è stato completamente preso in carico da Canonical. La decisione di Canonical di ri-licenziare LXD impedisce agli sviluppatori originali di accedere al codice sorgente senza rischiare problemi legali. Ecco allora nascere Incus che supporta sia contenitori di sistema che macchine virtuali, permettendo un’esperienza unificata di gestione e offrendo scalabilità dai singoli server ai cluster di data center.
Il software è rilasciato sotto la licenza Apache 2.0, che consente l’uso, la modifica e la distribuzione libera del codice sorgente. Incus è progettato per garantire alte prestazioni e sicurezza, utilizzando contenitori non privilegiati e fornendo un’API REST potente ma semplice per una gestione efficiente delle istanze. Questo lo rende ideale per chi cerca una soluzione flessibile ed economica per containerizzare ambienti diversi o gestire macchine virtuali.
Incus è in circolazione da quasi 1 anno, è facile da migrare ed è completamente supportato dalla comunità Linux Containers. Il team di sviluppo è guidato da Stéphane Robert, un noto sviluppatore e contributore di lunga data al progetto LXD.
Dopo oltre 1 mese dal rilascio della versione 6.6, Incus, un gestore open-source di contenitori e macchine virtuali, ha presentato il suo ultimo aggiornamento, Incus 6.7. Questo aggiornamento è ricco di funzionalità e miglioramenti progettati per soddisfare le esigenze di tutti, dagli utenti individuali a coloro che gestiscono piccoli server domestici, fino a grandi cluster.
Accesso Semplificato all’Interfaccia Web di Incus
Una delle principali novità di questa versione è il miglioramento dell’accesso all’interfaccia web di Incus. In precedenza, gli utenti dovevano affrontare un processo piuttosto complesso che richiedeva configurazioni di rete e gestione dei certificati per accedere all’interfaccia web. Con Incus 6.7, è stata introdotta una soluzione più semplice: il nuovo comando incus webui. Questo comando consente agli utenti di avviare un piccolo server web HTTP localmente, protetto da un token unico, semplificando notevolmente l’accesso pur mantenendo elevati standard di sicurezza.
Ribilanciamento Automatico dei Cluster
Per gli utenti che gestiscono cluster, Incus 6.7 introduce la funzionalità di ribilanciamento automatico del cluster. Questa nuova caratteristica consente la migrazione live delle macchine virtuali (VM), assicurando che i carichi di lavoro siano distribuiti in modo efficiente tra tutti i nodi del cluster. Gli utenti possono configurare diverse impostazioni, come la frequenza del ribilanciamento e il numero di istanze trasferite durante ogni ciclo.
Miglioramenti nella Rete
Il networking ha ricevuto anch’esso aggiornamenti significativi in Incus 6.7. Per coloro che eseguono contenitori OCI (Open Container Initiative), Incus 6.7 ora garantisce che il rinnovo del lease DHCP (il periodo di tempo durante il quale un server DHCP assegna un indirizzo IP a un dispositivo client) venga gestito senza problemi. In precedenza, i contenitori potevano riscontrare problemi con i record DNS che scadevano a causa di lease DHCP non rinnovati; ora, il client DHCP continua a funzionare in background per mantenere la stabilità della rete.
Inoltre, le reti OVN (Open Virtual Network) hanno ricevuto un miglioramento, con il supporto per le gamme di indirizzi DHCP esteso a queste reti. Ciò consente una gestione più flessibile degli indirizzi IP, permettendo agli utenti di riservare porzioni della rete per assegnazioni statiche o altri usi.
Backup Personalizzati e Monitoraggio Avanzato
I processi di backup sono ora più personalizzabili grazie all’aggiunta del flag –refresh-exclude-older. Questo aiuta gli utenti che desiderano mantenere storie di snapshot diverse tra i server sorgente e quelli di backup, fornendo maggiore controllo su cosa viene salvato e quando.
Per gli utenti interessati al monitoraggio, il comando incus top ora supporta colonne configurabili, formati e tempi di aggiornamento, rendendo più facile adattare l’output alle esigenze specifiche.
Inoltre, le macchine virtuali ora registrano i loro comandi QMP (QEMU Machine Protocol) in un nuovo file chiamato “qemu.qmp.logâ€, offrendo maggiore trasparenza e tracciabilità per le interazioni tra Incus e QEMU.
Altre Migliorie nella Qualità della Vita
Infine, ci sono diverse altre migliorie nella qualità della vita in Incus 6.7. Gli utenti possono ora cambiare il dispositivo padre per le reti fisiche gestite, offrendo flessibilità quando le configurazioni delle reti fisiche cambiano. Inoltre, lo scriptlet QEMU ha ricevuto nuove funzioni di supporto che semplificano compiti come l’aggiunta o la rimozione di dispositivi; mentre un nuovo comando get_instances_count facilita il tracciamento dell’uso delle istanze nelle decisioni di posizionamento.
Per ulteriori informazioni sulle modifiche apportate al gestore di contenitori e macchine virtuali Incus 6.7, è possibile leggere l’annuncio ufficiale della nuova versione o consultare il changelog (registro di sistema). Gli utenti sono incoraggiati a provare queste nuove funzionalità visitando la piattaforma online di Incus, che offre un’esperienza pratica con l’ultima versione.
Fonte: https://discuss.linuxcontainers.org/t/incus-6-7-has-been-released/22099
Fonte: https://linuxiac.com/incus-6-7-container-virtual-machine-manager-released/
Source: Read More