In un post sorprendente pubblicato ieri mattina, 18 ottobre 2024, il produttore americano di laptop MALIBAL, che offre sistemi sia con GNU/Linux che con Windows, ha suggerito di non supportare il progetto Coreboot per il firmware di sistema open source.
Coreboot è un progetto open source che mira a fornire un firmware rapido, leggero e personalizzabile per le schede madri dei computer. Il firmware è il software di base che avvia il sistema operativo e inizializza l’hardware del computer all’accensione.
L’obiettivo principale di Coreboot è sostituire il firmware proprietario con una versione open source, offrendo agli utenti maggiore controllo, trasparenza e sicurezza. Coreboot supporta una vasta gamma di hardware e può essere utilizzato in vari dispositivi, dai server ai laptop.
Una delle sue caratteristiche distintive è la capacità  di avviarsi molto rapidamente rispetto ai firmware tradizionali, riducendo il tempo di boot (accensione). Inoltre, grazie alla sua modularità , Coreboot può essere personalizzato per includere solo i componenti necessari, migliorando l’efficienza e la sicurezza del sistema.
Esperienza di MALIBAL con Coreboot
MALIBAL ha descritto i dettagli del loro tentativo durato 15 mesi di portare Coreboot su almeno uno dei loro laptop. Nel post, l’azienda sottolinea principalmente i costi elevati delle società di consulenza specializzate nello sviluppo di Coreboot, la scarsa comunicazione con tali società /sviluppatori e quella che percepiscono come “incompetenza da parte dei leader e dei consulenti di Coreboot.â€
Motivazioni della Decisione
Secondo MALIBAL, i loro sforzi sono falliti non a causa di sfide tecniche, ma a causa di pratiche che considerano non etiche all’interno della comunità Coreboot. I principali problemi sembrano essere legati ai costi elevati di porting/sviluppo richiesti dalle poche società di consulenza specializzate in Coreboot e alle insoddisfacenti esperienze di comunicazione con queste diverse società .
Conseguenze delle Interazioni
A seguito delle loro interazioni, MALIBAL ha deciso di bloccare la spedizione dei prodotti verso Germania, Polonia e Texas, dove si trovano le società di consulenza con cui hanno interagito. Inoltre, hanno deciso di escludere i processori AMD dai loro prodotti a causa di problemi avuti con un sviluppatore di Coreboot impiegato da AMD.
Conclusioni di MALIBAL
Nel loro post, MALIBAL scrive:
In oltre 6 mesi di collaborazione con questi tre sviluppatori di Coreboot, non hanno scritto né debugato una sola riga di codice. È credibile? No, non lo è. E per la cronaca, in tutta la nostra corrispondenza con il team di Coreboot, non abbiamo mai insultato nessuno né fatto commenti condiscendenti. Abbiamo usato quel tono in questo articolo solo per illustrare un punto.
Se avessimo detto qualcosa del tipo: ‘Abbiamo trovato l’esperienza insoddisfacente e pensiamo che avrebbero potuto fare di meglio…’ non avrebbe comunque trasmesso la reale entità del disagio emotivo che abbiamo subito, misurabile dalla nostra risposta di vietare i loro stati e paesi. In tutta la nostra corrispondenza con questi sviluppatori di Coreboot, abbiamo cercato di andare d’accordo. Ma nonostante i nostri migliori sforzi, siamo stati alla fine trattati come spazzatura.
Ecco perché chiunque supporti il progetto Coreboot dopo la data di pubblicazione di questo articolo, incluso contribuire codice, essere membro dei loro consigli o fare donazioni, sarà bandito a vita senza eccezioni.â€
Il post completo può essere letto sul blog di MALIBAL.
Fonte: https://www.malibal.com/features/dont-support-the-coreboot-project/
Fonte: https://www.phoronix.com/news/Malibal-Suggests-No-Coreboot
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