La quota di Linux sul desktop, ovvero la percentuale degli utenti che usa un sistema Linux per navigare in rete, non smette di dare buone notizie negli ultimi tempi, o almeno questo è quello che otteniamo dai dati raccolti da Statcounter, divenuta la società statistica di riferimento dopo la chiusura di NetMarketShare.
Linux aveva superato la quota desktop del 4% lo scorso febbraio, una situazione che è persistita per un altro mese fino a quando il mese successivo le cose si sono leggermente sgonfiate, pur rimanendo nettamente al di sopra del 3%. A giugno la quota era al 4,05% e lo scorso luglio è risalita fino a raggiungere il 4,45%, che è il suo massimo nella storia di Statcounter o almeno il suo massimo da molti anni.
Non fa male ricordare che i dati di questi contatori vanno presi con le molle, poiché è molto probabile che abbiano margini di errore abbastanza ampi. Tuttavia attualmente è il meno brutto che ci sia, quindi è quello che solitamente viene utilizzato per avere un’immagine approssimativa della situazione di qualche segmento, siano essi sistemi desktop, sistemi mobili, browser web, motori di ricerca, ecc.
Per quanto riguarda le quote dei diversi sistemi desktop a luglio 2024, i dati Stacounter sono i seguenti (link aggiornato al momento della visualizzazione):
Windows: 72,08%
macOS: 14,92%
Sconosciuto: 7,14%
Linux: 4,45%
ChromeOS: 1,41%
FreeBSD: 0,01%
Come al solito, Statcounter ci lascia con il mistero degli “Sconosciutiâ€, che a prima vista sembrano essere principalmente sistemi non identificati che operano dietro una VPN. Qualcuno potrebbe pensare che una percentuale di questi sistemi sia costituita da sistemi Linux che non sono stati identificati correttamente.
Se guardiamo alla quota di Linux per continente, in Asia è del 6,16%, in Africa del 2,77%, in Europa del 3,42%, in Nord America del 3,52%, in Oceania dell’1,82% e in Sud America del 3,02% (ci atteniamo ai dati di Statcounter, nel caso qualcuno veda che qualcosa non ha senso). Per (alcuni) Paesi abbiamo il 3,83% in Italia, 3,47% in Spagna, il 3,74% negli Stati Uniti, il 3,13% in Brasile, il 2,54% in Messico, il 3,37% in Argentina, il 3,15% in Colombia, l’1,3% in Cile, il 3,12% in Ecuador, il 6,77% in Venezuela, il 2,61% in Bolivia e il 2,04% in Perù. Un paese che eccelle è l’India al 16,21% (se ne trovate altri scrivetemelo nei commenti).
Tornando alla quota globale, è ovvio che il 4,45% non basta, ma da persona che ha visto nascere il kernel Linux e crescere il mondo delle distribuzioni GNU/Linux preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno, soprattutto dopo aver osservato il trend in aumento negli ultimi anni.
Si possono avanzare molte teorie sui motivi, ma alcuni di essi potrebbero essere il malcontento che molti utenti provano per le versioni 10 e 11 di Windows, la diffusione di Steam Deck che ha contribuito a far perdere a più di qualcuno la paura di usare Linux, alcuni computer Mac con Intel che stanno esaurendo il supporto e il miglioramento dei driver grafici che in alcuni casi rendono Linux migliore rispetto a Windows. Come ho detto, queste sono tutte teorie ma non sembrano troppo folli.
Vedremo se il desktop Linux continuerà a guadagnare quote a poco a poco in modo che più aziende e applicazioni lo prendano sul serio, con una menzione speciale per Adobe, AutoCAD e alcuni servizi come SkyShowtime, che, se può essere utilizzato, deve essere attraverso una maggiore diffusione.
Fonte: https://www.muylinux.com/2024/08/02/statcounter-cuota-linux/
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