Poco più di un mese fa avevamo raccontato di KVRT, un tool gratuito disponibile (anche) per le piattaforme Linux e creato dall’azienda russa Kaspersky. In quell’articolo ci eravamo interrogati sull’affidabilità di una soluzione simile, di fatto uno scanner di sicurezza che per funzionare ha bisogno di privilegi elevati, in particolare in questo preciso contesto storico dove lâ€invasione Russa in Ucraina è ancora un dramma irrisolto.
Non siamo diventati ossessionati da Kaspersky, sia ben chiaro, ma alcune recenti notizie, entrambe riportate da Bleeding Computer, ci invitano a tornare sull’argomento.
La prima racconta della definitiva chiusura di Kaspersky Lab negli Stati Uniti. Chiusura determinata il 21 giugno dalla conclusione delle indagini effettuate dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che hanno portato a delle sanzioni verso 12 dirigenti di Kaspersky Lab rei di aver operato nel settore tecnologico russo (l’amministrazione Biden dall’invasione Ucraina ha vietato ogni tipo di operazioni con la Russia), congelando i loro beni statunitensi e impedendone l’accesso fino alla revoca delle sanzioni.
Lo stesso Dipartimento del Commercio ha inoltre inserito AO Kaspersky Lab, OOO Kaspersky Group (Russia) e Kaspersky Labs Limited (Regno Unito) nella Entity List, sostanzialmente nel libro nero, impedendo a qualsiasi azienda statunitense di condurre affari con loro.
Naturale conseguenza di tutto questo è ovviamente la chiusura della divisione statunitense, con conseguente licenziamento delle circa 50 persone che vi lavoravano.
Inaspettatamente Kaspersky, e qui arriviamo alla seconda notizia, ha deciso di offrire gratuitamente 6 mesi di utilizzo per una selezione dei propri prodotti come regalo di addio, pubblicando questo messaggio:
Questa notizia, indipendentemente da ciò che l’ha determinata, è certamente spiacevole, poiché pur non volendosi abbandonare ai sentimentalismi dell’orsetto piangente col cuoricino, è lo specchio del triste momento storico che stiamo vivendo, dove le società non falliscono perché i loro prodotti non sono validi, ma perché la nazione da cui provengono ne ha invasa un’altra.
Rimangono i 3 consigli finali, che sono sempre validi quando si tratta di sicurezza:
Ricordati di eseguire sempre il backup dei tuoi dati.
Diffida dei collegamenti e ricontrolla la fonte prima di fare clic.
Proteggi la tua identità online, modifica regolarmente le password e mantienile lunghe e complesse.
Amen.
Raoul Scarazzini
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità , HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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